Adiratevi e non peccate

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Adiratevi e non peccate

Efesini 4 : 26-27
Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra il vostro cruccio e non fate posto al diavolo.

Questo versetto che si trova nell’epistola dell’apostolo Paolo agli Efesini tratta dell’argomento dell’ira. A prima vista si potrebbe pensare leggendo questi due versetti che l’apostolo Paolo qui stia quasi incitando all’ira i santi di Efeso, ma in realtà egli sta soltanto esortando i fratelli della chiesa di Efeso a fare molta attenzione a non peccare nel caso in cui si trovino ad essere adirati. Infatti bisogna dire che la Sacra Scrittura non condanna la giusta ira, cioè l’ira che è in relazione ad una giusta indignazione, cioè nel caso che la persona sia in preda ad una rabbia indignata conseguente alla constatazione di un avvenimento grave, ingiusto, malvagio che sia in contrasto con le leggi, i comandamenti, i precetti della Parola di Dio. Vi è quindi una giusta rabbia, una giusta indignazione, un giusto risentimento interiore che nasce dallo sdegno che un credente può provare nel vedere e/o nel sentire cose che calpestano la parola di Dio e che sono una ribellione alla sovrana volontà di Dio. Il credente quando si trova di fronte ad avvenimenti, ad atteggiamenti, a comportamenti, ad opere che sono in palese contrasto con la verità e la giustizia di Dio, non deve avere un atteggiamento di passiva tranquillità, ma si deve levare con coraggio e con forza in favore della verità ed avere un giusto atteggiamento di rabbia e di indignazione, riprovando apertamente le opere infruttuose delle tenebre che contrastano e contristano lo Spirito della Verità.
Numerosi sono gli episodi descritti nella Sacra Scrittura, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, in cui è stata evidenziata una giusta ira, una giusta indignazione provata da alcuni personaggi biblici nel vedere dei comportamenti umani in grave contrasto con i dettami della Parola di Dio ed in nessuno di questi casi ci fu un rimprovero o una punizione di Dio, nei riguardi di loro, in quanto il loro comportamento irato era per una giusta causa e per un valido motivo.
Una cosa importante che l’apostolo Paolo vuole sottolineare ai credenti di Efeso è che non bisogna lasciarsi trasportare dall’ira in maniera tale che poi si cada nel peccato, perché l’ira molto spesso porta ad entrare in un vortice tumultuoso di sentimenti che possono portare la persona a commettere peccato e naturalmente questa cosa è molto grave ed è assolutamente da evitare. Quindi la persona deve sforzarsi se si adira, anche per una giusta causa, di mantenere una condotta giusta e corretta attraverso le parole ed attraverso le azioni, che sia in umile ubbidienza ai comandamenti di Dio, al fine di non commettere peccato.
Un’altra cosa importante che l’apostolo Paolo mette in evidenza è quella relativa al fatto che ” il sole non doveva tramontare sopra il cruccio della persona “, intendendo dire che il cruccio, la rabbia, l’ira della persona per un determinato fatto, non doveva durare oltre il tramontare del sole, che per gli Ebrei delineava la fine di una intera giornata e l’inizio di una nuova giornata, cioè non doveva perdurare fino alla fine della giornata e quindi doveva durare poco e non protrarsi per vari giorni o addirittura per settimane intere.
Infine, una terza cosa importante che l’apostolo Paolo sottolinea è quella che la rabbia non doveva far posto al diavolo. Egli cioè mette in rilievo il fatto che anche la giusta rabbia, la giusta indignazione, la giusta ira, se si protraggono nel tempo, provocano una perdita della pace interiore, della calma, della tranquillità della persona, e minano la condizione di santità del cristiano, di fatto facendo posto quindi nel proprio animo al diavolo, cioè a quei sentimenti di agitazione, di ansia, di malessere, di ostilità, di rabbia interiore incontrollata che di fatto costituiscono gli obiettivi delle macchinazioni del diavolo nei riguardi del credente per indurlo nella tentazione e nello stato di peccato.
Chi ha orecchi per ascoltare ed un cuore pronto ad accogliere la verità , ascolti la Parola di Dio, si ravveda, prima che sia troppo tardi, e creda nell’Evangelo della salvazione.