La condizione dell’essere umano naturale

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La condizione dell’essere umano naturale

Epistola di Paolo a Tito 3 : 3

Perché anche noi eravamo una volta insensati, ribelli, traviati, servi di varie concupiscenze e voluttà,
menanti la vita in malizia ed invidia, odiosi e odiantici gli uni gli altri.

La condizione dell’essere umano naturale, cioè la natura dell’essere umano prima che sia rigenerato da Dio, per mezzo della fede in Gesù Cristo è una condizione di peccato.
L’essere umano pecca in quanto è peccatore ed è peccatore perché pecca. La sua natura è una natura di peccato.
L’essere umano non nato di nuovo, da Dio, è un essere per natura malvagio, non incline al bene ma al male.
Infatti egli è un insensato, cioè è un essere privo di ragionevolezza e di giudizio, privo di senno.
Egli è un ribelle perché il suo pensiero ed il suo comportamento sono espressione di ribellione alla volontà di Dio.
Egli è traviato, cioè è corrotto, moralmente guasto, rivolto alla cattiveria ed al male.
Egli è un servo del male, cioè in quanto peccatore serve il peccato ed il salario del peccato è la morte, cioè la conseguenza del peccato è la morte spirituale. Egli infatti è schiavo di varie brame e di innumerevoli desideri malvagi che lo guidano sulla strada della perdizione.
Egli conduce la sua vita con malizia, con frode, con invidia.
Egli è un essere dominato dall’odio e si rende odioso con gli altri ed è odiato dagli altri esseri umani che sono come lui.
Questa è la condizione del cuore umano prima che Dio gli apra il cuore all’ascolto del vangelo della salvezza per grazia, prima che si ravveda dal suo comportamento malvagio e si converta all’Iddio vivente e vero mediante la fede in Cristo Gesù.
Ed i cristiani, i santi dell’Altissimo, prima di credere nel Figliuolo di Dio erano tutti così, erano nello stessa condizione di peccato, nella stessa condizione di schiavitù dal peccato, ma a Dio è piaciuto eleggerli a salvezza, prima della fondazione del mondo, e di trarli fuori da questo mondo di tenebre, da questo presente secolo malvagio, da questa generazione storta e perversa, adultera e peccatrice e trasportarli nelle luce del regno del suo amato Figliuolo Gesù Cristo e per questo va ringraziato ogni momento ed in ogni cosa facciamo. A lui la lode e la gloria dall’eternità e per l’eternità. Amen.